Per Donne di carta lo Statuto non è un semplice atto amministrativo: è una visione del mondo. Un modo di fare volontariato culturale.
Sono due le versioni del nostro Statuto: quella del 2008, parte integrante dell’Atto Costitutivo firmato dalle 4 fondatrici, l’8 ottobre, e quella in vigore, datata 2011, che è il frutto di una scrittura collettiva di tutti i soci e le socie.
Perché si modifica uno Statuto?
Perché un’associazione è un organismo vivente che cresce e si modifica pur mantenendo intatta la sua filosofia di base, la visione d’insieme.
Per Donne di carta l’obiettivo iniziale era costruire un’economia culturale di cooperazione tra piccoli editori per promuovere la bibliodiversità ossia tutelare la varietà dell’offerta libraria sostenendo le imprese indipendenti. Il risultato più notevole ha coinciso con una permanenza di ben 9 settimane e mezzo con uno stand librario e una programmazione di eventi culturali, ogni giovedì, all’interno della Manifestazione estiva Invito alla Lettura presso i Giardini di Castel Sant’Angelo a Roma. 11 piccoli editori di diverse regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Marche.
Il cambio di passo è avvenuto quando presso la libreria Libermente, nostra sede nel centro storico di Roma, abbiamo ospitato Antonio Rodríguez Menéndez e il suo Progetto “Fahrenheit 451 las personas libro“.
Dagli editori, sempre amati, ai lettori e alle lettrici che prendono parola, la parola dei libri, imparata a memoria e portata in giro ovunque.